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ei appena diventato genitore e ti ritrovi a fronteggiare il temperamento unico del tuo neonato? È normale sentirsi sopraffatti, ma comprendere i diversi tipi di personalità dei neonati può aiutarti a gestire meglio le sfide quotidiane. 

Si sentono spesso commenti rivolti ad altri genitori come “Quella mamma non è proprio in grado di tranquillizzare suo figlio!” oppure “Quel bambino si sta comportando male, non ha ricevuto abbastanza educazione!”.

In verità, è importante considerare che ogni neonato nasce con un temperamento distinto, che può manifestarsi in modi diversi: alcuni neonati sono tranquilli e adattabili, mentre altri sono più sensibili e reattivi agli stimoli esterni.

Capire queste differenze ti permetterà di adattare le tue interazioni e la routine quotidiana per soddisfare al meglio le esigenze del tuo bambino, creando così un legame più forte.

In questo articolo esploreremo i vari tipi di temperamento nei neonati e ti forniremo consigli pratici su come gestire e comprendere al meglio la personalità unica del tuo piccolo. Preparati a scoprire strategie efficaci per stabilire una connessione profonda con il tuo neonato fin dai primi giorni di vita.

1. Definizione di Temperamento e Carattere del Neonato

Sin dai primi giorni di vita del tuo piccolo, esiste un tempo lento, di osservazione e di comprensione reciproca tra genitore e figlio. Ti trovi ad osservare come reagisce alle tue cure, ai tuoi sorrisi, alla tua voce calma che cerca di tranquillizzarlo. 

Nel tempo riesci a capire sempre meglio il tuo bambino, il suo modo di comunicare, i suoi bisogni, i suoi stati d’animo. Come per magia, il legame fisico che vi connetteva quando era nel tuo grembo, continua all’esterno e si rafforza nel tempo.

Proprio in quei momenti di osservazione, puoi comprendere già molto del tuo bambino. Il suo temperamento e la composizione genetica, che lo rendono unico, si manifestano sin da subito. 

Se conosci qualche mamma o papà che hanno appena dato alla luce un bambino, noterai che i vostri bambini hanno già dei modi di fare diversi, anche dopo poco dalla nascita.

Ma da cosa dipendono le differenze nei modi di fare che caratterizzano i bambini sin da piccoli? E questi tratti influenzeranno il modo di fare del tuo bambino una volta diventato più grande?

Per rispondere a queste domande, partiamo con il capire la differenza principale tra temperamento e carattere.

Qual è la differenza tra temperamento e carattere?

Il temperamento comprende le differenze individuali nei tratti emotivi e comportamentali che emergono precocemente nella vita.

In pratica sono tutte le caratteristiche innate di un individuo che determinano come reagisce al mondo che lo circonda, comprese le sue modalità di comportamento, emozioni e modi di pensare. Queste caratteristiche sono spesso evidenti sin dalla nascita e tendono a rimanere relativamente stabili nel corso della vita.

Facciamo qualche esempio, considerando una coppia di fratelli, li chiameremo Matteo e Nicola.

  • Matteo potrebbe essere molto estroverso, amare la compagnia di persone nuove e conoscere posti mai visti. Nicola potrebbe essere più introverso, amare attività tranquille, magari in solitaria o con persone conosciute [temperamento legato al livello di Estroversione].
  • Matteo potrebbe non provare paura o frustrazione davanti a delle novità o imprevisti, a differenza di Nicola che odia i cambi di programma e manifesta il suo disagio piangendo molto [temperamento legato all’Emozionalità]. 
  • Compiuti i 12 mesi e negli anni successivi, Matteo tende a mantenere molto poco la concentrazione, si distrae facilmente e non riesce ad accettare una regola. Nicola invece tende a concentrarsi per più tempo su un’attività e accetta più facilmente un compito che gli viene chiesto di svolgere [temperamento legato all’Autocontrollo] [1.2].

Abbiamo visto come l’influenza dei geni sul modo di comportarsi, sin da piccoli, è molto presente nel rendere unico e irripetibile ogni bambino. Ma c’è qualche altro fattore che influenza il modo di fare di ognuno? Per rispondere, definiamo cos’è il carattere.

Il carattere si sviluppa più tardi, attraverso l'interazione tra temperamento e ambiente (quindi anche i genitori). Rappresenta come una persona pensa, sente e si comporta abitualmente [1.1]. Mentre il temperamento è più influenzato dalla natura, il carattere è influenzato, oltre che dalla natura, anche dalle esperienze di vita, compresa l’educazione. 

Alcuni esempi di tratti caratteriali che si possono manifestare nel tempo sono:

  • onestà
  • gentilezza
  • responsabilità
  • altruismo
  • simpatia

Da questa distinzione tra temperamento e carattere, abbiamo compreso come predisposizione genetica ed ambiente hanno un importante ruolo nella costruzione dell’uomo che sarà il tuo bambino un domani.

Esiste, quindi, una base innata del comportamento, che, attraverso esperienze specifiche, può svilupparsi nella sua versione migliore, formando il carattere. 

Risulta, quindi, importante comprendere il temperamento unico del tuo bambino, perché questo permette di creare un ambiente adatto alle sue inclinazioni naturali, favorendone uno sviluppo armonioso.

Come manifestano il temperamento i neonati e i bambini piccoli?

Vediamo ora più nel dettaglio in che modo il temperamento può manifestarsi sui bambini e da quale età. In questo modo potrai iniziare a prendere confidenza nel capire meglio la genetica del tuo bambino.

I tre grandi tratti temperamentali individuati da alcuni psicologi sono: l'estroversione, l'emozionalità e il controllo volontario [1.2].

1) Estroversione - Riflette il livello di affetto positivo (quanto sono contenti del mondo e della gente), di attività (quanto sono vivaci) e di comportamento esplorativo (quanto amano cercare cose nuove). Si manifesta dalle prime settimane di vita.

  • molta estroversione → ama conoscere persone nuove, svolgere attività avventurose o mai vissute prima e visitare luoghi nuovi; è pieno di energia e ama i giochi di movimento;
  • bassa estroversione → stare in mezzo a persone sconosciute lo potrebbe turbare, come anche gite e attività avventurose; tende a preferire giochi tranquilli e in solitaria.

2) Emozionalità - Rappresenta la tendenza a provare angoscia, paura e frustrazione. Il bambino con alta emozionalità si turba facilmente, soprattutto se è stanco. Si manifesta verso la fine del primo anno. 

  • alta emotività → si sente molto frustrato quando vive un imprevisto, si infastidisce facilmente ad esempio per un’etichetta di una maglioncino sulla pelle; può reagire con intensità a situazioni improvvise come rumori forti, luci intense e altre situazioni impreviste;
  • bassa emotività → è difficile che viva con intensità ansia, frustrazione o paura; situazioni impreviste non destano particolare disturbo.

3) Autocontrollo - Rappresenta la capacità di regolare emozioni e comportamento, di mantenere l’attenzione e di rispettare delle regole. Si manifesta dopo il primo anno di vita e soprattutto tra i due e i sette anni.

  • alto autocontrollo → riesce a concentrarsi per qualche momento su un’attività, segue le istruzioni facilmente e riesce ad attendere il suo turno;
  • basso autocontrollo → cambia molto spesso giochi e attività, fa fatica a seguire un’istruzione dell’adulto e ad attendere il proprio turno.

Questi tratti devono essere coerenti e ripetuti nel tempo per definire il temperamento del tuo bambino [1.2]. 

Quindi è probabile che se tuo figlio manifesta paura del distacco in concomitanza con l’inizio della scuola materna, non è detto che abbia alta emozionalità. Potrebbe solo essere una manifestazione legata ad una fase vissuta.

Oppure se attorno ai due anni di vita del tuo bambino, noti in lui dei momenti di negativismo, che assoceresti a basso autocontrollo, potrebbe essere solo una fase di crescita.

Se hai bisogno di capire cosa sono, come si manifestano e quali tappe raggiungono i bambini con gli scatti di crescita, ho scritto un articolo sul mio blog dedicato a questo argomento. Lo trovi cliccando QUI

Studi e teorie psicologiche sul temperamento infantile

Nell’ambito della psicologia, sono state proposte alcune teorie per esplorare e comprendere il temperamento infantile. 

Una delle teorie più influenti è stata quella proposta dagli psicologi Alexander Thomas e Stella Chess nel 1977, che hanno delineato nove dimensioni del temperamento [1.1].

Studiosi in tempi successivi, come la dott.ssa Danielle Dick (professoressa americana in Psicologia e Genetica umana) hanno raggruppato queste nove caratteristiche nei tre grandi gruppi che abbiamo visto in precedenza (estroversione, emozionalità e autocontrollo) [1.2].

Tra queste dimensioni troviamo: l’essere aperto alle novità o retratto, l’adattamento veloce o lento al cambio di routine, l’intensità delle reazioni, l’umore maggiormente positivo o negativo, il grado di attività, la prevedibilità delle azioni, la soglia sensoriale, la distraibilità e la perseveranza.

Ricordiamoci ora un aspetto importante: non esistono in realtà disposizioni “buone” o “cattive”. Si tratta solo di differenze di temperamento, influenzate dalla genetica, ognuna con vantaggi e svantaggi [1.2].

Ad esempio, un piccolo bambino chiassoso ed attivo, da grande potrebbe sfruttare il suo essere estroverso per diventare leader di un gruppo. Oppure un bambino particolarmente introverso, potrebbe sfruttare le sue abilità empatiche un giorno.

2. Influenza Genetica sul Temperamento del Neonato

Un pensiero comune è quello di attribuire molte colpe ai genitori, soprattutto quando ci sono delle difficoltà con alcuni bambini. “Non siete capaci di educarlo!” oppure “Quella mamma non è proprio in grado di tenere a bada suo figlio” magari durante una crisi in un negozio.

Invece di alimentare dei giudizi che poi possono diffondere sensi di colpa tra chi si prende cura di un bambino (impresa non da poco!), nel nostro piccolo possiamo essere di aiuto. 

Come possiamo non ostacolare un genitore in difficoltà con un bambino? 

  1. Sospendendo il giudizio, soprattutto se non si conosce a fondo la situazione.
  2. Diventando consapevoli che il comportamento di ogni bambino, non è dettato esclusivamente dall’ambiente, compresa l’educazione, ma anche da una forte componente genetica.

Approfondiamo ora l’aspetto genetico. In che modo l’eredità genetica può influenzare il temperamento del tuo bambino?

Il legame tra l’eredità genetica ed il temperamento

La professoressa in Psicologia e Genetica umana di un’università americana Danielle Dick, ci spiega come avviene l’eredità dei geni che vanno ad influenzare il temperamento di ognuno.

Ciascuno di noi eredita il 50% del DNA dalla mamma biologica e il 50% dal papà biologico. Questo materiale genetico si mescola casualmente per comporre un unico individuo: il nascituro [2.1].

Le differenze individuali nei tratti emotivi e comportamentali che emergono precocemente nella vita sono fortemente influenzate dalla genetica. I nostri geni giocano un ruolo importante nel determinare se una persona tende ad essere più estroversa o introversa, emotiva o tranquilla, impulsiva o cauta.

Queste differenze temperamentali sono visibili già nei primi mesi di vita e tendono a rimanere relativamente stabili nel tempo. Per esempio, i bambini che piangono e si agitano molto da piccoli tenderanno ad essere più emotivi anche da grandi. 

Quindi l'eredità genetica influenza in modo significativo il temperamento di una persona. 

Affinché il genotipo (ovvero il patrimonio genetico) si manifesti al meglio, è necessario sfruttare un certo tipo di ambiente. Uno stile di vita sano, relazioni amorevoli e un’educazione che tenga conto dell’unicità di ognuno, giocano un ruolo importante [2.2].

2 studi curiosi che sostengono l’importanza dell’eredità genetica

Riporto qui lo studio della ricercatrice Mary Shirley, che nei primi anni ‘30 ha osservato attentamente 25 bambini nei primi due anni di vita, sia dal punto di vista motorio e che cognitivo.

  1. Rimase colpita dalle differenze di personalità dei bambini, che si manifestavano poco dopo la nascita. Erano evidenti le diversità nel grado di irritabilità, nel pianto, nei livelli di attività, nelle reazioni a persone nuove e situazioni nuove. 
  1. Inoltre, studiò come queste differenze si manifestavano in tutti gli ambienti, sia a casa sia nell’ambiente estraneo del laboratorio [2.1].

Un altro esempio che può farti diventare ancora più consapevole di quanto i geni influenzino lo sviluppo del tuo piccolo, è quello dei gemelli Jim Lewis e Jim Springer, americani, separati alla nascita. 

Pensa che si incontrarono solo dopo 39 anni per svolgere una ricerca di laboratorio, dopo che erano stati separati alla nascita. Sono stati cresciuti da famiglie diverse, eppure condividevano moltissimi aspetti: dal nome della moglie, al nome dei figli e quello del cane, le abitudini ed il lavoro. 

Questo non è stato uno studio isolato. Verso la fine degli anni ‘70 i ricercatori dell’università del Minnesota, hanno condotto uno studio di 20 anni su più di 100 coppie di gemelli separati alla nascita, studiati per una settimana.

Anche in questo caso i gemelli monozigoti cresciuti separatamente erano simili sotto ogni aspetto: temperamento, personalità, attitudini sociali, interessi di lavoro e di svago [2.1].

In sintesi, l'eredità genetica gioca un ruolo particolarmente importante nel definire le differenze individuali.

Tuttavia, è importante considerare l'interazione tra eredità genetica ed ambiente nello sviluppo del temperamento e del carattere. Nelle prossime righe vedremo diversi esempi su questo tema.

3. Influenza dell’Ambiente e dell’Educazione sul Temperamento e Carattere del Neonato

Fino ad ora abbiamo approfondito nel dettaglio il modo in cui la genetica di ogni persona influenza tanti settori della vita: dal comportamento, alle scelte quotidiane, alle attitudini sociali fino agli interessi.

Ora potresti pensare che allora stiamo dicendo che l’ambiente, l'educazione, le esperienze di vita, non contano. Assolutamente no!

L'ambiente in cui un bambino cresce può modulare l'espressione delle sue predisposizioni genetiche. 

Ad esempio, un bambino naturalmente timido posto in un ambiente stimolante dal punto di vista sociale potrà sviluppare maggiori capacità relazionali, anche se il suo temperamento genetico è di bassa estroversione.

È importante evidenziare il giusto peso sia dell’influenza genetica sia dell'influenza ambientale.

Il mondo in cui il tuo neonato viene immerso sin dalla nascita, le sue prime esperienze educative, le attività che vive, aiutano a sostenere lo sviluppo migliore dei tratti del suo temperamento e del suo carattere. 

Risulta fondamentale quindi adattare l’ambiente e l’educazione al bambino, sostenendo i suoi:

  • bisogni;
  • interessi e predisposizioni;
  • tratti temperamentali genetici;
  • scatti di crescita (per approfondire, puoi cliccare QUI)
  • stadi biologici di crescita (cognitivo, fisico, motorio).

Lasciamo che emerga la vera natura di ogni piccola creatura, e troviamo strategie educative che siano efficaci per lui.

Analizziamo insieme, di seguito, cosa si intende per ambiente e come quest’ultimo può interagire con il tuo bambino.

Cos’è l’ambiente?

L’ambiente può essere definito come tutto ciò che ci circonda e le esperienze che viviamo

Possiamo includere nell’ambiente: 

  • un ambiente fisico, come agenti inquinanti e stile alimentare;
  • la famiglia e la sua ricchezza di relazioni sociali e capacità di gestire le emozioni;
  • le esperienze che si possono vivere, educative, sportive o legate ad un viaggio di scoperta. 

L’ambiente che circonda il tuo bambino sin dalla nascita, è davvero molto ricco di possibilità e come genitore tu sei la sua guida per la crescita e scoperta del mondo [3.1].

Alla base della comprensione del legame tra genetica e ambiente, c’è una profonda accettazione dell’unicità di ogni persona. Comprendere come l'ambiente e l'educazione influenzino il temperamento del tuo piccolo può aiutarti a fornire il tipo di supporto e di guida di cui necessita per sviluppare la versione migliore di sé stesso.

La chiave è creare un ambiente amorevole, supportivo e stimolante, adatto al tuo bambino, che gli permetta di esplorare, apprendere e crescere in modo sano. 

4. Un grande interrogativo: ma allora i genitori contano?

Le scoperte che ho citato nei paragrafi precedenti, ci mostrano come l’eredità genetica gioca un ruolo davvero importante nell’influenzare la crescita di ogni bambino. 

Questo non vuol dire che i genitori, la loro educazione e le esperienze vissute dal bambino non abbiano importanza. 

I due aspetti, genetica e ambiente, sono entrambi importanti e si influenzano a vicenda.

Ciò che emerge è che l’unico modo giusto per educare il tuo bambino è il modo adeguato a ciascun bambino. Potrai così guidare tuo figlio a sviluppare nel modo migliore la sua personalità, e anche a ridurre i conflitti quotidiani, soltanto comprendendo le sue propensioni formate dalla genetica.

Diversi studiosi hanno cercato di creare un conflitto tra genetica e ambiente, ritenendo che fosse più importante l’uno rispetto all’altro.

In verità la chiave non è attuare un conflitto tra queste due influenze, ma considerarle entrambe ed utilizzarle al meglio:

  • Considerare che esista solo la natura e la potenza della genetica può essere riduttivo. Significa valorizzare l’unicità di ogni bambino ma allo stesso tempo non fare nulla per migliorare ciò che avrebbe bisogno dell’intervento del genitore.
  • Dall’altra parte considerare che l’educazione sia l’unica via e che possa plasmare completamente il tuo bambino, significa non riconoscere la sua unicità. Inoltre carica sulle spalle del genitore il peso di dover fare di tutto per modificare il proprio bambino, secondo un modello ideale.

Queste due visioni appaiono irrealistiche. E’ necessario dare il giusto peso ad entrambe le parti: natura ed educazione.

Inoltre, è importante cercare di farle collaborare, in una modalità che sia benefica per il bambino, che si sentirà valorizzato, e per te genitore, che impiegherai le tue energie in modo efficace [4.1].

Come genitore puoi indubbiamente fare tanto e scegliere le strategie più efficaci per la creatura che hai messo al mondo. 

Ad esempio, se nella tua bambina emerge una forte introversione, puoi offrirle delle attività che si accordino con la sua indole, ma anche, gradualmente, proporre attività, ad esempio,  di gruppo. Nel tempo la tua piccola si sentirà accettata per come è ed avrà avuto la possibilità di sperimentare una situazione fuori dalla sua zona di comfort.

5. Aiutare il Bambino a svilupparsi secondo la sua Natura Genetica: consigli pratici

Quali possono essere alcuni consigli utili da applicare subito per educare secondo natura, alla luce delle considerazioni che abbiamo fatto? 

  1. Osservate i vostri figli. Le loro caratteristiche, i loro modi di fare, quali eventi generano paura, rabbia o gioia in loro. Essere consapevoli di ciò che li caratterizza è il primo passo. 
  1. Osservate voi stessi, come adulti. Anche voi, genitori, siete pieni di sfumature dettate dal vostro temperamento, dalla vostra genetica e dalle strategie che avete imparato negli anni. Ad esempio, se siete particolarmente introversi, gestire un bambino molto estroverso potrebbe richiedervi uno sforzo maggiore; oppure, se avete bassa emozionalità potreste essere infastiditi dall’enorme frustrazione di vostro figlio scatenata da un piatto cucinato in modo diverso dalle sue aspettative.
  1. Siate onesti e sinceri. Osservate voi stessi e i vostri bambini nel modo più sincero, non in base a quello che "bisognerebbe essere” secondo, ad esempio, pareri altrui.
  1. Ammettete le differenze. Una volta individuate le differenze, tra voi genitori e anche tra voi e i vostri figli, è necessario esserne consapevoli e ammetterle. Il fine non è quello di essere schiavi di tali predisposizioni, ma di trovare strategie che siano rispettose delle differenze di ognuno. 

Ad esempio, se al vostro bambino introverso non piacciono riunioni di famiglia numerose, una soluzione che potete accordare assieme a lui potrebbe essere trovare, durante la riunione, dei momenti in cui si possa isolare dalla confusione.

  1. Trovare soluzioni mantenendo il rispetto reciproco. Avere rispetto significa riconoscere diritti e unicità dell’altro, senza offendere o biasimare. Trovare soluzioni rispettose significa accogliere l’opinione dell’altro senza disapprovare, ma trovando un punto di incontro [5.1].

Ricorda: un bambino si comporta meglio e impara di più, quando si sente meglio! E una persona si sente meglio proprio quando viene accettata e rispettata, anche con un atteggiamento autorevole del genitore (non permissivo e non autoritario) [5.2].

6. Conclusione

Il temperamento - cioè le differenze individuali nei tratti emotivi e comportamentali precoci - è fortemente influenzato dai geni. Quindi esiste un solido legame tra eredità genetica e temperamento.

Tuttavia, l'ambiente gioca un ruolo chiave nel modellare l'espressione di queste predisposizioni genetiche. Ad esempio, un bambino naturalmente introverso, posto in un ambiente socialmente stimolante, può sviluppare maggiori capacità relazionali. 

Il ruolo chiave del genitore è di aiutare a sviluppare il suo potenziale, trovando strategie educative che siano rispettose della sua unicità.  

L'educazione ricevuta dai genitori può "raffinare" e indirizzare il temperamento del bambino, aiutandolo a gestire tratti problematici e valorizzando i suoi punti di forza. Ad esempio, genitori che comprendono l'alta emotività del proprio figlio possono adottare strategie per aiutarlo a regolare le emozioni più difficili da gestire.

Quindi, in sintesi:

- esiste un forte legame genetica-temperamento: i geni influenzano fortemente il temperamento;

- educazione e ambiente sono importanti: permettono di "raffinare" il temperamento, gestendo i lati che generano maggiori difficoltà e valorizzando i punti di forza.

Genetica, ambiente ed educazione interagiscono in modo complesso nel sostenere lo sviluppo della personalità e del comportamento del bambino.

Il primo passo è comprendere il tuo bambino: i suoi tratti genetici del temperamento, i suoi punti di forza e gli aspetti di crescita.

Buona conoscenza, vostra e dei vostri bambini, e buon divertimento!

Bibliografia

[1.1] Oliverio Ferraris A., Oliverio A. Psicologia. I motivi del comportamento umano. Settima edizione. Bologna. Zanichelli. 2007

[1.2] Dick D., Il codice bambino. Milano. Tea S.r.l. 2023

[2.1] Dick D., Il codice bambino. Milano. Tea S.r.l. 2023

[2.2] Oliverio Ferraris A., Oliverio A. Psicologia. I motivi del comportamento umano. Settima edizione. Bologna. Zanichelli. 2007

[3.1] Oliverio Ferraris A., Oliverio A. Psicologia. I motivi del comportamento umano. Settima edizione. Bologna. Zanichelli. 2007

[4.1] Dick D., Il codice bambino. Milano. Tea S.r.l. 2023

[5.1] Dick D., Il codice bambino. Milano. Tea S.r.l. 2023

[5.2] Nelsen J., La disciplina positiva. Torino. Il leone verde. 2019

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